Nelle foto che ci facevamo prima dei selfie c’eravamo noi

vecchie foto

Ritrarre la felicità, quella che andava immortalata perché ”un momento così chissà quando torna”. Nelle foto che ci facevamo prima dei selfie c’eravamo noi, c’era la consapevolezza che non tutti i momenti sono uguali. E che certi momenti non tornano.

Fotografare pochi attimi selezionati era un atto d’amore verso noi stessi, fissare nel tempo quel che eravamo in quel momento. Oggi, con la moda di selfie e foto ovunque e comunque, siamo più felici di allora? Probabilmente no. Tendiamo a voler mostrare una felicità che in realtà si consuma nell’arco di tempo che comprende scattare, condividere, controllare i like.

Una foto, per chi ha vissuto appieno l’era pre-social era l’occasione per raccontare un momento, una circostanza. Senza che la sua importanza ne venisse inficiata dal non condividere con il mondo intero. Fra cui oggi figura anche chi è fra i nostri ”amici” ma non ci conosce per niente.

Facciamoci caso, riguardando per caso vecchie foto abbiamo la sensazione di una felicità passata che non tornerà più. E questo era esattamente l’effetto che al tempo volevamo suscitare, il ricordo che volevamo generare con quegli scatti. Il senso dell’unicità.

Fotografiamo per mostrare, non per ricordare

Oggi possiamo scattare foto e selfie ovunque, con chiunque, in qualsiasi occasione. E ad ogni scatto diamo esattamente la stessa importanza. Perché non ne apprezziamo più la preziosa unicità. Come sempre accade, quando di qualcosa ne abbiamo in abbondanza, perdiamo il senso della sua importanza.

Fotografiamo qualsiasi cosa, solo per il gusto di mostrarla e non perché abbia un significato che va oltre l’immediato. Perché nella nostra vita questa meriti di essere un ricordo da custodire. Nelle foto di oggi noi non ci siamo più, nonostante siamo noi a scattare.

C’è l’immagine che noi vogliamo mostrare al ”mondo virtuale”, che è ciò che di più lontano ci possa essere dal valore di un sorriso con una persona che magari non avremmo più rivisto. E che a distanza di anni ci ricorda quel momento, quelle emozioni. Nelle vecchie foto ci siamo noi, travestiti da nostalgia.

Photo – Pixabay

Classe 1979, romano. Innamorato della comunicazione, delle parole che diventano emozioni. Qui mi diletto in una delle mie passioni più grandi: scrivere poesie in romanesco!
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