Oggi si celebrano i 100 anni dalla sua nascita. E molti ricordano le sue straordinarie frasi, ma io preferisco una poesia su Alberto Sordi in romanesco. Un po’ perché è il linguaggio in cui riesco ad esprimere meglio alcune emozioni.
Un po’ perché credo che il romanesco possa essere il mezzo migliore per tributare ad Alberto Sordi un piccolo ricordo, personalissimo. Fra le mie poesie in romanesco, che si possono trovare sulla mia pagina Facebook e sul profilo Instagram, ci sono ricordi, pensieri e spesso, come in questo caso anche dediche speciali.
Ecco allora ”Quanto ce manchi”, una poesia su Alberto Sordi in romanesco a 100 anni dalla sua nascita, il 15 Giugno 1920.
”Quanto ce manchi”
E’ inutile che se nisconnemo,
ce manchi da morì.
Ce manca a risata,
e battute e li racconti de vita.
Avoja a dì che ce stanno artri.
Sì, de bravi ce ne so,
ma come ce dipingevi te
nessuno mai.
C’hai fatto ride, piagne
e a vorte penzà a chi semo.
Riuscivi a facce ride dei difetti nostri,
e sta cosa ce manca,
perché senza de te nun ce riuscimo più.