Molti mi chiedono perché io scriva poesie sulla sofferenza in romanesco. Una risposta univoca non c’è, a dire il vero. Se non che la sofferenza è un ”patrimonio” comune a tutti, per così dire. Come l’amore, l’amicizia o la delusione, la sofferenza tocca tutti almeno una volta nella vita.
E va cantata, con tutto il portato di dolore e di insicurezze che poi a cascata porta con sé. Poesie sulla sofferenza in romanesco, un modo per raccontare il modo in cui ognuno di noi declina e interpreta i momenti difficili della sua vita. Fra le poesie in romanesco che si possono trovare sulla mia pagina Facebook e sul profilo Instagram spesso parlo di sofferenza, il lato doloroso della nostra esistenza.
”A lama”
A sofferenza è come na lama,
abbasta che te sfiora
e te taja a pelle.
A vorte nun s’accontenta
e te tocca a carne viva.
E là sò dolori veri.
Certe ferite nun se rimarginano facile,
ce vò tanto tempo.
E spesso manco abbasta.
Perché a lama è arivata troppo n fonno,
e a cicatrice t’arimane pe sempre.
Photo – Pixabay