L’attesa è un’arma a doppio taglio. Può farci molto bene, ma anche molto male. Nelle mie poesie sull’attesa in romanesco spesso rifletto su come l’attesa di qualcosa, o di qualcuno, sia in realtà un salto nel buio. A chi mi chiede cos’è l’attesa rispondo esattamente così: dipende da ciò che aspetti.
Un amore si può aspettare per mesi o anni, senza perdere mai l’intensità di una fiamma che arde. O, a volte, quella fiamma muore per la troppa attesa. Scrivere poesie sull’attesa, quindi, è sempre un’attività che immerge la penna nei ricordi personali o nei racconti di chi ci è vicino.
Di certo c’è che ad attendere qualcuno ci vuole molto coraggio. Ecco il perché di ”Er coraggio mio”, una delle mie poesie in romanesco che si possono trovare sulla mia pagina Facebook e sul profilo Instagram.
”Er coraggio mio”
Ce vole tutto er coraggio mio
a sta qua, senza potemme move.
Aspettatte pe nun sò quanto ancora,
pur de riabbracciatte.
Pe risentì quer profumo,
che manco mille docce lo ponno lavà.
Nun passa giorno senza penzatte,
senza contà l’ore che ce potrebbero separà.
Pe aspettà quarcuno ce vò coraggio,
perché nun sai mai come va a finì.
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