Quante volte ci capita di sentire l’esigenza di chiedere scusa. Spesso in ritardo rispetto a quando avremmo dovuto. E potuto. E ci accorgiamo che per chi abbiamo davanti può essere tardi. Siamo in ritardo, sì, troppo spesso. Questa è una delle situazioni che racconto nelle mie poesie di vita in romanesco.
Ce ne accorgiamo quando il tempo massimo può essere finito, quando l’altro ha ormai abbandonato ogni idea di perdonarci. Di sicuro chiedere scusa vale sempre, è un gesto nobile e di grande valore. Ma non sempre riesce a trovare lo spazio nel cuore altrui.
Oggi pubblico ‘Scusa”, una delle mie poesie di vita in romanesco fra quelle che si possono trovare pubblicate sulla mia pagina Facebook e sul profilo Instagram.
”Scusa”
A vorte,
quanno s’accorgemo de dové chiede scusa,
è tardi.
Quer tardi che nun se misura su n orologio.
Ce lo sai e basta, o senti dentro.
T’abbasta penzà ae parole da dì,
che già senti er vòto ntorno.
L’orgojo lì per lì ce fà sentì forti,
ma aa fine ce frega. Sempre.
E parole sò giuste ner momento giusto.
Poi, quann’è tardi,
mejo tenessele dentro.
Che si escheno, accartocciate come sò,
rischiano da fà ancora più danno.
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