L’autunno, la stagione delle foglie che cadono e della vita che si prepara al freddo inverno. Per poi proiettarsi verso la rinascita: la primavera. Giorni fa, sotto un diluvio che pareva non finire mai, ho scritto questa poesia sull’autunno in romanesco.
Su una stagione che per me è sempre stata di riflessione, delle foglie che portano via, cadendo, quel che non andava. Prefigurando sempre un domani diverso. Pieno di incognite ma anche di prospettive. Una stagione che inizia a farci assaporare un fresco piacevole, che ancora si porta dietro qualche grado dall’estate.
E torna la voglia di calore, di persone che amiamo. Di vita l’uno accanto all’altra. Ecco dunque ‘‘Er cielo d’autunno”, poesia sull’autunno in romanesco, fra le tante poesie che si possono trovare pubblicate sulla mia pagina Facebook e sul profilo Instagram.
”Er cielo d’autunno”
Ne casca d’acqua da sto cielo griggio.
Ne casca tarmente tanta
che c’avemo paura d’affogasse.
Ma er cielo d’autunno è come a vita:
ariserva sorprese pe chi sà aspettà.
Inizia a fà quer freschetto
che ce fà venì voja de calore,
de perzone che amamo.
De quer tocco dorce che c’abbraccia er core.
Cascano e foje
e se portano via li brutti penzieri.
Aricordannoce che nun ce stà tempo brutto
senza n sole che prima o poi s’aripija er posto suo.
Photo – Pixabay