Siamo equilibri instabili. Viviamo camminando su un filo sottile, non sapendo mai quali ostacoli incontreremo sulla nostra via. Di questo parlo in un’altra della mie poesie di vita in romanesco. Scritta per raccontare quando cadiamo, e ci facciamo male.
Perché nella vita si cade, ci si può far davvero male. E le voci amiche che abbiamo accanto solo poi realmente poche. E allora capita che ci chiudiamo nel nostro animo, per metterci al riparo da critiche che nemmeno in quel momento non ci vengono risparmiate.
Oggi pubblico quindi ”Equilibbri nstabbili”, una delle mie poesie di vita in romanesco fra quelle che si possono trovare pubblicate sulla mia pagina Facebook e sul profilo Instagram.
”Equilibbri nstabbili”
Semo equilibbri nstabbili,
mentre camminamo su fili sottili come capelli.
Stamo attenti a nun cascà,
ma a vorte ce manca a lucidità.
Ce manca pe amore, pe pazzia
o perché nun je la famo più.
E allora cascamo, se famo male.
E pe ripijacce se chiudemo dentro de noi.
Ndo stamo al riparo da certe critiche,
che nun ce risparmiano manco quanno stamo male.
Poi, però, s’ariarzamo e tornamo a camminà.
Sempre sur filo, sempre a testa arta.
Photo – Pixabay