C’è una buonanotte particolare, il cui senso rimane dentro di noi. Quella che vorremmo dare a chi non abbiamo più vicino. A chi vorremmo vicino. La buonanotte che sognamo di dare a chi amiamo e ci è lontano. Che è il tema di una delle mie poesie di buonanotte in romanesco.
La notte è il momento dei pensieri, dei ricordi e dei sogni. Spesso anche proibiti, che sappiamo potrebbero non realizzarsi mai. Come quello di dare la buonanotte a chi abbiamo nel cuore. Una buonanotte che ci portiamo dentro e che proviamo, nel nostro piccolo, a mandare sulle spalle di pensieri sempre più forti.
E allora pensiamo forte, quasi a spremerci la mente e il cuore. Cercando di far arrivare quel pensiero a destinazione. Sperando che possa essere quello con cui chi amiamo si addormenterà. Oggi pubblico quindi ”A bonanotte che te darei”, una delle mie poesie di buonanotte in romanesco, fra quelle che si possono trovare pubblicate sulla mia pagina Facebook e sul profilo Instagram.
”A bonanotte che te darei”
A bonanotte che te darei num c’ha parole.
Se nutre de sguardi e de respiri,
de pelle e de profumi.
Niente frasi dorci ma solo carezze sur core,
solo avvicinamenti e calore der corpo.
A bonanotte che te darei nun fa rumore,
ma se sente da lontano. Fila ner vento
a cavarcioni de n penziero folle.
Perché de notte i pensieri sò più forti dee parole
e nessuno li pò fermà. Allora stanotte te penzo
come mai ho fatto fino a mò,
cosi da fatte sentì er battito mio.
E regalatte quello più forte,
che te tenga compagnia ner buio.
Photo – Pixabay