La salvezza è un concetto astratto, forse. Oppure è di una concrettezza solidissima, incarnandosi in situazioni o persone. E così accade che alcune persone siano per noi una salvezza. La loro esistenza lo sia. Di questo parlo in una delle mie poesie d’amore e di vita in romanesco.
Con alcune persone accanto la nostra vita riluce, riprende vita, si colora. Non perché da soli non ce la facciamo, bensì perché la loro luce è talmente giusta per noi da non riuscire a non venirne illuminati. Gli sguardi, le parole, gli atteggiamenti, i silenzi. Tutto contribuisce a rendere alcune persone per noi una salvezza.
E quando arrivano nella nostra vita, non possiamo più farne a meno. Anche quando tutto diventa difficile, come spesso può capitare nell’esistenza di ognuno di noi. Oggi pubblico quindi ”A sarvezza”, una delle mie poesie d’amore e di vita in romanesco, fra quelle che si possono trovare pubblicate sulla mia pagina Facebook e sul profilo Instagram.
”A sarvezza”
Ma si veramente a perdete fosse na sarvata,
perché m’aritrovi sempre qua?
Certo, potrai penzà che me piace famme male.
Che ce godo a soffrì. Ma è difficile, armeno pe me,
immagginà de sarvamme da n sogno.
Da n soffio de bellezza nfinita, che me fà respirà a porvere de stelle.
Nun ce se sarvà da certi sorisi, da certe mani, da certi sguardi.
Perché te entrano dentro, e te cambiano pe sempre,
facennote vede tutto sotto a n’antra luce. Poi scappà nisconnete,
ma er core ce lo sà quello che l’ha fatto sobbarzà.
Che j’ha donato vita quanno tutto pareva morto.
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