Ogni volta che piangiamo, per amore o per dolore, riceviamo una lezione. Ogni volta che soffriamo riceviamo una lezione. E cerchiamo un modo per ricordare la lezione appresa e non cadere più in quell’errore: una lacrima in tasca, da risentire ogni volta che piangiamo. Per ricordare. Di questo parlo nell’ultima delle mie poesie poesie di vita e d’amore in romanesco.
Un piccolo monito che ci ricorda gli errori fatti e i torti ricevuti. Le vere motivazioni per cui dovremmo piangere e quelle che, invece, certe lacrime non le meritano perché fanno parte di un ciclo di eventi di vita. E da cui dovremmo trarre insegnamenti, assieme al fisiologico dolore per la delusione o per la mancanza.
E allora, ogni volta che piangiamo per amore o per dolore, che soffriamo per qualcuno o qualcosa ricordiamoci di mettere in tasca una di quelle lacrime. E di sfiorarla ogni volta, per ricordare che quel giorno la nostra vita, seppur di poco, è cambiata. Oggi pubblico quindi ”Na lacrima n saccoccia”, una delle mie poesie di vita e d’amore in romanesco, fra quelle che si possono trovare pubblicate sulla mia pagina Facebook e sul profilo Instagram.
”Na lacrima n saccoccia”
A prossima vorta che piagni, pe amore o pe dolore,
pija a prima lacrima e mettetela n saccoccia.
Tiella stretta bene, che nun va perza mai.
E quanno te ricapiterà da sentì bisogno de piagne
pe quarcuno o pe quarcosa, valla a cercà.
Senti come te bagna e dita e aricordate er perché sta là.
Come c’è arivata e quante ne sò scite ancora, dopo de lei.
Na lacrima n saccoccia pe ricordasse sempre
che er pianto è na libberazione, ma pure na lezione.
De quanno sbajamo e de quanno sbajano verzo de noi.
Aricordate sempre de certe lacrime, che sò amare come er fiele.
E mentre ce rigano e guance, ce cambiano a vita.
Photo – Pixabay