Siamo come alberi. Ci flettiamo al vento quando tira forte, quando le difficoltà ci mettono alla prova. Resistiamo alla pioggia battente e al freddo pungente. Ma arriva, qualche volta, una folata di vento che ci trova più fagili del solito. E ci spezza. Di questo parlo nell’ultima delle mie poesie poesie di vita e d’amore in romanesco.
Spesso accade in momenti difficili, quando per mille motivi siamo deboli. Non riusciamo a tenere il colpo e ci pieghiamo così tanto da perdere i rami più superficiali, che cadono a terra. E guardiamo giù, provando a vedere se dopo averli raccolti, combaciano ancora con le parti da cui si sono staccati.
E non combaciano, perché siamo noi ad essere cambiati. Il dolore ci cambia e dobbiamo avere la forza di far ricrescere nuovi rami là dove sono caduti gli altri. Oggi pubblico quindi ”Rami spezzati”, una delle mie poesie di vita e d’amore in romanesco, fra quelle che si possono trovare pubblicate sulla mia pagina Facebook e sul profilo Instagram.
”Rami spezzati”
Semo come i rami dell’arberi. Areggemo a pioggia,
a tempesta, er sole cocente. Poi però ariva a botta de vento forte,
che ce becca più fraggili der solito. E ce spezza.
Avoja a mettece l’acqua, er ramo spezzato n ze riattacca.
Tocca fasciallo stretto, pure si fa n male cane,
e nun guardà mai n basso. Pe nun vedé sparzi
n mezz’all’erba i pezzettini mpossibbili da recuperà.
E schegge che a guardalle combaciano proprio co i pezzi che che mancano.
E poi ce viene voja de prova a riattaccalli, ma pure si a occhio combaciano
poi, quanno ce provi, t’accorgi che a forma è cambiata.
Photo – Pixabay